Ouroboros | 2012
Project: OUROBORUS
Place: Galleria Ex Elettrofonica, Vicolo Sant’ Onofrio, 10 Roma
Title: Ouroborus
Year: 2012
Media: installation
For the Ex Elettrofonica space Stefano Minzi proposes a previously unseen work with, at its heart, a large cloth snake that winds around the central tree of the gallery. The snake – placed forming a circle as a symbol of the infinite, of perpetual return – has its head cut off, and under it are four cloth heads of four different colours and sizes. The smallest and furthest in time is Mussolini, printed on blue cloth since, in the negative association of the colour, it symbolizes tyranny. Then come Craxi – green for envy – and Andreotti – madness yellow. Finally Berlusconi, the biggest because the most recent; white as selfishness.
The four heads are on the ground, they have been shorn of their bodies and are drying out. This autumnal phase of Italy, which at the moment lacks leadership, is set against a positive aspect, represented by many figures whose personalities represent the positivity of this country: from Garibaldi to Gaetano Bresci up to Pasolini. The masks represent the other Italy, the one that struggles daily and that manages to make the difference.
Descrizione.
Per gli spazi di Ex Elettrofonica Stefano Minzi propone un lavoro inedito composto da un grande serpente in stoffa che gira intorno all’albero centrale della galleria. Il serpente – posto a cerchio come simbolo dell’infinito, dell’eterno ritorno – ha la testa mozzata e, sotto di essa, vi sono 4 teste di stoffa di 4 colori e grandezze diverse. Il più piccolo e lontano nel tempo è Mussolini, stampato su stoffa blu poiché, nell’accezione negativa del colore, simboleggia la tirannide. Poi vengono Craxi – verde per l’invidia – e Andreotti – giallo di follia. Infine Berlusconi, il più grande perché il più recente, bianco come l’egoismo. Le 4 teste sono a terra, sono monche del loro corpo e si stanno seccando.
Questa fase autunnale dell’Italia, che al momento manca di una guida, è contrapposta ad un aspetto positivo, rappresentato da tante personalità che sono prese a modello di un’Italia diversa, alternativa a quella delle stanze del potere: da Antonio Gramsci, Beppe Fenoglio, Camilla Ravera, Carlo Giuliani, Cesare Pavese, Gaetano Bresci, Gina Geleotti Bianchi, Giuseppe Garibaldi, Luce D’Eramo, Maria Montessori, Pier Paolo Pasolini, Peppino Impastato, Primo Levi, Rita Levi Montalcini, Roberto Saviano, a Sandro Pertini. L’idea delle maschere viene usata dall’artista come massima rappresentazione delle manifestazioni che si sono susseguite nell’ultimo anno. I volti di questi personaggi, storici o meno, saranno stampati su maschere di pelle animale divenendo simbolo del loro sacrificio.
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